martedì 17 marzo 2015

What she would like to tell


Horyzon - Capital City
8.03.2517

La ragazza è ferma davanti alla macchina automatica per l'incisione delle piastrine da circa 2 minuti e 8 secondi. Lei non li conta, ma se li sente scivolare addosso con una lentezza etera e innaturale.
Sul display della macchina lampeggia un 95: l'avvertimento del numero massimo di caratteri inseribili, compresi segni di punteggiatura, spazi e qualsivoglia altro segno grafico. 

Lei lo sa, non le bastano 95 caratteri per dire a Sebastian Gray Holmes tutto quello che gli vorrebbe dire.
Vorrebbe dirgli che è una brutta persona, che è stato cattivo. Perché ha avuto la capacità d'insinuarsi sotto la sua corazza protettiva, disgregandola pezzo per pezzo come si fa con un muro di burro, per poi sgusciarle via dalle mani prima che potesse ricambiargli il favore.

Vorrebbe dirgli che non è così che ci si comporta, far credere di poterle insegnare tanto, di poter esser una spalla amica, prima di lasciarla da sola a mandare avanti la baracca. Che è facile dire: Io credo nelle tue possibilità, quando te ne stai andando lontano.
Vorrebbe dirgli che la promessa che gli ha strappato della labbra, di non sparire, di esserci comunque, non può romperla a costo della vita perché ha già avuto troppe delusioni e abbandoni per poterne supportare un altro senza sfaldarsi in mille lamine. Che se proverà a sparire lo andrà a prendere fin dove si è nascosto per urlargli addosso il suo risentimento.

Vorrebbe dirgli che sa di esser egoista perché non vorrebbe la sua partenza, nonostante gli legga la felicità infondo agli occhi venati da una malinconia costante. Che, nonostante tutto, anche lei è contenta perché lui è felice, o lo sarà presto.
Vorrebbe dirgli che invidia quella persona importante, ignota, che sta andando a cercare perché le ha strappato un mentore e un amico senza preavviso, senza darle il tempo di tornare a erigere quella corazza che lo Sceriffo Gray le ha sbriciolato come velina. Per potersi distaccare dall'avvenimento, sentire meno il colpo, che invece le arriva come un pugno dritto allo stomaco. Solo per poi aggiungere che è felice che lei sia riuscita a smuovere Sebastian da quella tristezza arpionata ai sorrisi.

Vorrebbe dirgli che lo ringrazia per ciò che ha deciso d'insegnarle, che ancora le vorrebbe insegnare, e che darà il massimo per cercare di non deludere le sue aspettative. Perché è stato un ottimo mentore, oltre che un amico, e che non vorrebbe mai deluderlo.
Vorrebbe dirgli che ogni volta che picchierà il muso sul terreno avrà la forza e la testardaggine di piantare i piedi e tirarsi su, come fa lui ogni volta che le ossa gli ricordano di esser rotte, e di non preoccuparsi perché sicuramente c'è qualcuno ad attenderlo più il là. Che è una brava persona e non si possono ignorare le brave persone. E che, la fortuna sarà dalla sua parte. Ne è sicura, come un calcolo matematico.

Vorrebbe ricordargli che non si può sempre e soltanto dare agli altri, senza ricevere qualcosa per sé, perché ciò non è giusto. Che le ha dato così tanto, prima di andarsene senza averle dato la possibilità di potergli restituire indietro qualcosa.
Che deve ricevere indietro qualcosa, anche se 95 caratteri non bastano.

Allo scadere dei 2 minuti e 14 secondi, Leah Saref sta già componendo sul tastierino holografico il messaggio da incidere sulla piastrina militare.
Usa tutti i 95 caratteri, compresi segni di punteggiatura, spazi e qualsivoglia altro segno grafico. Li usa tutti perché Leah Saref stavolta non può tenersi indietro niente, deve dare tutto ciò che può.
Perché Sebastian Gray Holmes si merita di ricevere indietro tutto ciò che dato.


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